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Legittimo il trattamento deteriore in gara del concorrente extra UE di paese senza accordi

Legittimo il trattamento deteriore in gara del concorrente extra UE di paese senza accordi

Con la sentenza del 22 ottobre 2024 resa nella causa C‑652/22, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea conferma che gli operatori economici di paesi terzi che non hanno concluso un accordo di libero scambio con l’UE non hanno la garanzia di accedere agli appalti pubblici nell’Unione, sulla base di quanto stabilito dal Considerando 10 del Regolamento UE 2022/1031, noto come “Strumento in materia di appalti pubblici internazionali”.

La Corte ha confermato, dopo un’analisi della portata della politica commerciale comune di cui all’articolo 207 TFUE, che solo l’Unione è competente ad adottare un atto di portata generale che autorizzi o vieti un siffatto accesso, o che preveda un adeguamento del punteggio, all’esito del confronto delle loro offerte con quelle presentate da altri operatori economici.

La Corte osserva che, se il diritto dell’Unione non impedisce che operatori economici di paesi terzi non coperti da un accordo siano ammessi, in assenza di misure di esclusione adottate dall’Unione, a partecipare ad una procedura di aggiudicazione di un appalto pubblico disciplinato dalla Direttiva 2014/25/UE, si oppone tuttavia a che gli operatori di questi paesi possano, nell’ambito di tale partecipazione, trarne vantaggio e pretendere parità di trattamento delle loro offerte rispetto a quelle presentate da offerenti degli Stati membri o di paesi terzi coperti da un accordo.

Per i paesi in relazione ai quali manchi la copertura di un accordo, spetta all’ente aggiudicatore (il ragionamento può essere trasposto anche alle amministrazioni aggiudicatrici e alle autorità concedenti) valutare, caso per caso, l’opportunità di ammettere a una procedura di appalto pubblico operatori economici provenienti da tali realtà e, eventualmente, prevedere nei documenti di gara modalità di trattamento differenziato, come la riduzione del punteggio ottenuto per l’analisi delle offerte, al fine di riflettere la differenza oggettiva tra la loro posizione e quella degli operatori UE o di paesi con accordo.

La sentenza in questione, unitamente agli altri profili giuridici rilevanti nella gestione dei rapporti tra stazioni appaltanti e operatori economici esteri, saranno trattati nell’ambito del webinar Optime “I rapporti delle stazioni appaltanti con gli operatori economici esteri” previsto il 20 novembre.

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